BIM
Building Information Modeling (BIM)
P.B.S.M. considera un valore centrale l’aggiornamento continuo del proprio livello tecnico e professionale. Per questo il team vuole affrontare le sfide del settore AECO/FM (Architecture, Engineering, Construction, Operation and Facility Management) sfruttando a pieno le capacità delle metodologie e tecnologie più innovative. Una tra queste è il Building Information Modeling (BIM). La metodologia BIM pone al centro dell’attenzione la modellazione e la gestione delle informazioni relative all’intero ciclo di vita degli asset costruiti. PBSM mira ad implementare questa metodologia appieno, fornendo servizi di progettazione e gestione delle informazioni del cespite in conformità ai quadri normativi nazionali ed internazionali. Inoltre, il BIM è un aggiornamento professionale necessario a seguito della sua obbligatorietà per le opere pubbliche, come riportato nel decreto BIM DM560/2017 e conseguenti modifiche del decreto DM 312/2021.
Progettazione integrata
Tramite il BIM si crea un legame funzionale tra le varie fasi del ciclo di vita delle opere e quindi anche dei servizi professionali annessi, quali la pianificazione, la progettazione, costruzione, gestione, manutenzione e dimissione. Come riportato dal National Building Specification (NBS), il BIM consiste nella “creazione di e gestione delle informazioni di un progetto di costruzione che attraversa il suo intero ciclo di vita. Come parte di questo processo, viene sviluppata una descrizione digitale e coordinata di ogni aspetto dell’asset costruito, mediante tecnologie appropriate.” Tale descrizione digitale è il modello federato dell’asset, un insieme congruente e congiunto di sotto-modelli specialistici che raggruppano le geometrie e le informazioni delle varie discipline (modello architettonico, strutturale, impiantistico, energetico etc). Dal lato del committente, un approccio BIM maturo prevede un servizio basato su modelli informativi strutturati forniti insieme a tutte le documentazioni ed elaborati relativi al bene d’interesse.
Approccio collaborativo
Questi modelli fungono come fonte centrale e autoritarie delle informazioni e nel tempo possono essere posti come base per servizi futuri relativi all’opera.
Ad esempio il modello federato ricevuto alla fine di un servizio di progettazione potrà essere usato dalle imprese di costruzione per la gestione e il monitoraggio del cantiere, creando un modello As-Built che tiene conto delle modifiche richieste e le aggiorna direttamente dal modello finale di progetto. A sua volta questo modello potrà poi essere consegnato al gestore e al manutentore dell’opera o di un suo sottoinsieme. Ciò consente di creare informazioni durevoli, che una volta consolidate e validate in una certa fase potranno essere riprese senza soluzione di continuità per servizi futuri. Dal lato di chi fornisce un servizio BIM, la metodologia consente di instaurare un approccio fortemente collaborativo e basato su processi standardizzati di verifica, validazione e consegna delle informazioni. Ciò è possibile grazie all’ampio parco software disponibile per creare modelli BIM specialistici e svolgere attività di coordinamento, simulazioni e/o analisi.
Interscambiabilità dei dati
Grazie alla possibilità di esportare i modelli in un formato proprietario aperto e non proprietario (IFC), i vari modelli creati sono interscambiabili e interoperabili; in questo modo il lavoro di un professionista che necessita di dati può importare modelli altrui nel suo ambiente di lavoro e integrare il suo contributo in maniera coerente. Si pensi ad esempio all’ingegnere strutturista che per progettare il telaio di un edificio ha bisogno di sapere come è fatto il modello architettonico, oltre a coordinarsi con i modelli impiantistici per evitare a monte interferenze.